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Accompagnamento posturale all’apparecchio ortodontico
Gli apparecchi ortodontici, soprattutto quelli ortopedici e con azione più forte come gli espansori per il palato e le trazioni extraorali (baffo), dovrebbero essere sempre attentamente seguiti dal punto di vista posturale. Hanno una forte azione meccanica per spostare e modellare denti, mandibola e palato nel modo desiderato; questo determina però delle tensioni tra le ossa del cranio (che sono tutte e 26 mobili, con movimenti di piccolissima entità ma importantissimi), sui muscoli degli occhi, sul collo, sulle articolazioni della mandibola, e hanno spesso un’influenza sulla postura. Se vengono utilizzati con un’azione troppo rapida e intensa provocano molto spesso un peggioramento della postura e quindi è necessario che un professionista competente accompagni il processo monitorando che la postura migliori o quantomeno non peggiori, comunicando con l’ortodonzista nei casi in cui egli abbia applicato una trazione eccessiva, e risolvendo progressivamente blocchi e tensioni che inevitabilmente si creano sempre. Questo ha un triplice effetto: il paziente migliora posturalmente, l’apparecchio agisce più rapidamente ma delicatamente ed è meglio tollerato (molto meno dolore, mal di testa) e si limitano notevolmente i rischi di recidiva, anche senza splint, bite, o mascherine di contenzione.
Alcuni dentisti particolarmente preparati in ambito posturale sono in grado di eseguire autonomamente dei test neuro-posturali per stabilire il giusto grado di tensione, altri si rivolgono a noi a questo scopo. Alcuni di questi test sono così semplici da eseguire che noi li insegnamo anche ai genitori nei casi in cui debbano agire autonomamente sull’apparecchio come nel caso degli espansori per il palato.
Esistono anche altri tipi di apparecchi ortodontici detti “funzionali” che non agiscono con spinte sui denti ma essenzialmente sui muscoli delle labbra, delle guance e con stimolazioni sulla lingua al fine di rilassare muscoli troppo tesi o attivare la corretta spinta e postura linguale. Questo è spesso sufficiente a espandere palati stretti e correggere la posizione dei denti. Questi apparecchi sono molto delicati sul cranio del paziente e producono molte meno tensioni meccaniche, ma vanno comunque valutati di tanto in tanto, e per ottenere i migliori risultati vanno associati a ginnastica logopedica miofunzionale, perchè l’appparecchio rilassa i muscoli troppo attivi e attiva parzialmente quelli ipotonici, ma non cambia quasi per niente le prassie (ovvero gli schemi motori, la coordinazione) della lingua, delle labbra e delle guance.
Bisogna considerare che i denti si storgono per compensazione ad altri fattori come: asimmetrie del cranio, spinte linguali non fisiologiche, squilibrio muscolare dei muscoli del volto dunque muscoli troppo attivi o troppo deboli, alterazioni dell’appoggio podalico, dei muscoli oculari, disfunzioni di mobilità articolare vertebrale, tensioni viscerali e altro ancora. Bisogna in primis trovare la causa e occuparsi di quella, perché se si tratta un compenso il corpo… si scompensa. Solo dopo l’individuazione della causa di disfunzione posturale, di concerto con un ottimo Ortodonzista, si può pianificare un eventuale trattamento ortodontico.
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